Post in saldo

In estate succede più o meno la stessa cosa con il gelato: fai zapping in tv da un canale all’altro, oppure sfogli indifferentemente il giornale del tuo supermercato che ti arriva per corrispondenza (e che di solito cestini senza nemmeno guardare la copertina) o il tuo settimanale preferito che acquisti ogni sabato da decenni, ed ecco lì sbucarti, come se ti stesse aspettando, l’originalissimo articolo sulla storia del gelato, sulle sue proprietà benefiche e rinfrescanti e sull’irrilevanza delle sue calorie. Con i saldi accade qualcosa di simile: due volte l’anno, con una precisione che definire svizzera è poco, qualche giorno prima del via alle svendite che scateneranno orde di fashion – victims in tutto il Paese, ogni tg, sito od opuscolo più insignificante rispolvera l’immancabile guida di consigli all’acquisto perfetto, infarcita di decaloghi pressoché immutati dal 1984. Per carità, utilissima per conoscere con esattezza le date d’inizio dei saldi nelle diverse regioni italiane (http://www.corriere.it/economia/12_dicembre_27/calendario-saldi-stilato-da-confesercenti_f6357d44-505b-11e2-a2f4-57facfb76e8a.shtml), soprattutto poi nel caso abbiate appositamente preventivato una o più giornata di shopping al di là dei vostri consueti e battuti confini cittadini o territoriali. Ma che niente di più aggiunge a ciò che l’esperienza in materia e un minimo di buonsenso ci suggeriscono con altrettanto scrupolo: ad esempio “conservate sempre lo scontrino” (ma dai? niente aeroplanino di carta all’uscita del negozio?), “diffidate dagli sconti superiori al 50%” (eppure quelle scarpe al 95% sembravano proprio un affare), e via dicendo. Non manca ovviamente il solito “fatevi un giro prima per le vetrine per verificare il prezzo effettivo” (ditemi: lo fate davvero? cioè, vi armate di taccuino in cui segnate il costo di ciò che vi piacerebbe comprare e che ritirate fuori per bacchettare l’eventuale commerciante truffaldino?) e il più fantasioso “investite in capi che difficilmente passeranno di moda”, (che equivale a dire ”prendetevi l’ennesimo tubino nero da lasciare ammuffire nell’armadio!”). L’unico dato a cambiare sensibilmente, in picchiata dal 2009, è la stima della cifra che ogni famiglia avrà a disposizione per i propri acquisti in saldo e che quest’anno equivale a circa 224 euro: che, se siete faticosamente riusciti a risparmiare nei mesi precedenti, spendete come più vi pare, anche in abiti e accessori oggettivamente inutili, senza dar troppo ascolto a guide o consigli riciclati, compresi quelli del sottoscritto.