Un altro 8 Marzo

Tra i quasi 300 contatti che ho attualmente sul mio profilo Facebook, Monica è l’unica che non conosco ancora di persona. A suggerirmela è stata Francesca, riccioli neri indomabili e temperamento artistico che rallegrano le sale della Galleria del Costume di Palazzo Pitti, con cui collaboro da anni. “Pubblicate la stessa musica” mi disse “vi piacerete”. Aveva ragione: al di là della comune e comprensibile passione per Mina, scopro una donna di rara intelligenza, sensibilità, umorismo. Per chi crede nel destino come me, un incontro fortunato, seppure virtuale, non è mai frutto del caso. Ieri l’ennesima conferma: io che giro in rete all’affannosa ricerca dell’argomento giusto per il post dell’8 Marzo, evitando come la peste le solite romanzine sulla degenerazione di una festa spesso ridotta alle chiappe depilate di uno spogliarellista, lei che pubblica sulla sua pagina un invito a contattarla per chi è a corto di argomenti sulla giornata. Perfetto, mi dico, e mi faccio avanti con un messaggio. Vengo così a conoscenza che Monica, insieme ad altri genitori di bambini nati prematuramente, ha fondato a Firenze nel 1996 un’associazione chiamata Piccino Picciò (www.piccinopiccio.it - info@piccinopiccio.it) che opera nei reparti di Terapia Intensiva Neonatale di Careggi, San Giovanni di Dio, Meyer e di Prato, che fa parte del Coordinamento Italiano delle Associazioni per la Neonatologia “Vivere Onlus” (www.vivereonlus.com) con sede a Modena, e che aderisce inoltre a EFCNI – The European Foundation for the Care of Newborn Infant  (www.efcni.org) con sede a  Monaco. L’associazione è attualmente impegnata nel tentativo di apportare delle necessarie modifiche alla Legge sui congedi parentali, datata appunto 8 Marzo 2000. Ed è qui che il blogger si fa da parte per lasciare spazio all’efficacia delle parole di Monica, convinto di stimolare una vostra riflessione al riguardo:

“Sono già passati ben 13 anni da quando la Legge n. 53 dell’8 Marzo 2000 che regola i congedi parentali, si adeguava alle esigenze di chi partoriva prematuramente. Venivano riconosciuti anche i due mesi pre-parto, che fino ad allora andavano perduti, che si sommavano ai 3 post partum. Ma la neonatologia, scienza in continua evoluzione, ha ulteriormente abbassato la soglia dell’età gestazionale e quindi, ad oggi, la legge deve essere rivista ed aggiornata. E’ un po’ di tempo che le associazioni dei genitori ci provano, per il momento con scarsi risultati. Eppure, provate a pensare quanto sia fondamentale la presenza della mamma vicino al suo bambino che sta vivendo una difficoltà così grande. Noi che siamo i possessori del brevetto della “mamma italiana” siamo, con la Spagna, fra gli ultimi in Europa per quanto riguarda la presenza dei genitori nei reparti di cure intensive. Fortunatamente, grazie all’impegno degli operatori, dal 3 Marzo anche alla Maternità di Careggi il reparto è aperto 24 ore su 24, ma non è così in tutta Italia. Molto spesso i 5 mesi di astensione dal lavoro finiscono prima che il bambino sia stato dimesso, per questo è importante adeguare la Legge. Anche perché se porti a casa un bambino di nemmeno 2 Kg, che ha bisogno di numerosi controlli ed esami, è chiaro la necessità di avere la mamma che se ne occupa. E le nostre mamme, che hanno vissuto un trauma così forte, uno strappo improvviso, hanno bisogno di tornare alla normalità. Il tempo del ricovero è un tempo sospeso. Anche solo recuperare lo spazio del rapporto di coppia risulta difficile. Truccarsi, ascoltare musica, leggere un libro. Sentirsi donna di nuovo. Pensare al futuro, programmare, è una fatica immensa. Le mamme troppo presto, le mamme con un figlio nel palmo della mano, spero possano presto veder riconosciuto questo loro diritto. Allora sarà davvero festa”.