Piume e pensieri

Priscilla Finally in Rome! – YouTube.

E dire che in prima elementare odiavo il “pensierino del lunedì”. Per “pensierino del lunedì” intendo quel compito che la maestra Paola (la stessa che per farmi vincere la mia timidezza di allora e socializzare di più coi miei compagni mi cambiava di posto ogni tre giorni) ci assegnava all’inizio di ogni settimana facendoci scrivere poche righe sgrammaticate su quello che avevamo combinato il giorno prima. Che poi, a pensarci adesso, cosa diamine dovrà mai fare un bambino di 6 anni la domenica? Così, se in genere gli altri si prodigavano nei loro resoconti dettagliati, sempre identici, del tipo “Mi sono alzato. Poi ho visto la tv. Poi ho pranzato…etc”, io davo luogo alla mia sottile e infantile ribellione descrivendo invece sul mio quaderno un animale diverso ogni lunedì. E ne conoscevo a centinaia, con tanto di nome scientifico in latino, perché a casa passavo ore a imparare a memoria le pagine dell’enciclopedia con la copertina rossa che tenevamo in bella vista in salotto, soprattutto durante le mie infinite sedute di aerosol (soffrivo di asma). Fino a quando la maestra, che forse dapprima aveva ingenuamente sperato in un più rapido scemare dell’elenco di animali a me noti, dopo qualche mese si stufò di leggere interi brani su fagiani e nottole e mi obbligò, al pari degli altri alunni, a raccontarle di domeniche trascorse a giocare nei vicoli del mio paese, tra un aerosol e l’altro. Vi porterei le prove di ciò, ma mia madre, qualche anno fa, in un dannoso impeto di pulizia casalinga, ha gettato via tutti i miei quaderni fino ad allora conservati. “Prendevano troppo spazio” mi ha detto lapidariamente “poi, erano così sprecisi. Ne ho lasciati solo tre o quattro, ma sono tutti di tua sorella” “Sai quanto potrebbe costarmi di analista tutto questo?” mi sono limitato a risponderle (Ora mamma si arrabbierà perché l’ho descritta come un mostro. In realtà è una donna molto presente e premurosa. Solo che non si affeziona agli oggetti. E così negli anni mi ha cestinato biglietti, pupazzi, lettere, abiti, foto…ricordi, insomma, che per sua e vostra sfortuna tengo invece tutti bene a mente). Da dove ero partito? Ah, sì, il pensierino del lunedì. Questo post ne è un po’ la versione aggiornata, diciamo ”da grandicello”. Comincia così:

Ieri, a coronamento di un magnifico week-end a Roma, fatto di visite ad alcuni amici ed ex-colleghi, di tonnarelli cacio e pepe, musica dal vivo a Testaccio e corse da un angolo all’altro della capitale per rispettare tempi ed appuntamenti, mi sono riempito occhi, orecchie e cuore con la visione di uno spettacolo divertentissimo ed abbagliante, “Priscilla, la regina del deserto”, (video allegato) in scena al Teatro Brancaccio fino al prossimo 3 Marzo. Un musical, tratto dall’omonima pellicola del ’94 vincitrice di un premio Oscar, che nel narrare le vicende di tre drag queen in viaggio nel deserto australiano a bordo di un bus (ribattezzato Priscilla, appunto), affronta con necessaria e dissacrante ironia pregiudizi, luoghi comuni e difficoltà che da sempre circondano l’universo gay. Insomma, tante piume, lustrini e paillettes, ma non solo. Musiche disco – vintage coinvolgenti (ancora adesso ballo), costumi iperbolici ad alto tasso di spettacolarità, cast azzeccatissimo e dal talento versatile, fra cui spicca la naturalezza e la bravura di Simone Leonardi, alias Bernadette, protagonista delle battute più taglienti e riuscite. Un consiglio: precipitatevi a vederlo.

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