L’austriaca Fenice

Conchita Wurst – Rise Like A Phoenix (Austria) 2014 Eurovision Song Contest – YouTube.

Senza nascondersi dietro a tante ipocrisie come ai soliti, inutili, giri di parole, diciamolo chiaramente: a destare stupore non è certo lo scintillio o la sensualità di quei suoi abiti di scena così fascianti, forse perfino sobri se paragonati a certe ridondanti apparecchiature spesso visibili in tv, né le sue movenze, aggraziate e studiatissime, di chi con tutta probabilità ha passato l’adolescenza a imparare a memoria i video di Mariah Carey o di Celine Dion. E neppure quei suoi lunghi capelli corvini (una parrucca, si sospetta), se proprio vogliamo usare un aggettivo adatto a un personaggio di fantasia, tipo Biancaneve, o quel suo vistoso e soffocante make – up, paragonato, su tanta stampa internazionale, al provocante look di Kim Kardashian, mentre qui potrebbe far venire più che altro in mente le esagerazioni estetiche nostrane di Anna Tatangelo, a cui, tra l’altro, somiglia in maniera impressionante. Ciò che al contrario sorprende, spiazza o ammutolisce nell’aspetto di Conchita Wurst, 25enne cantante e drag queen austriaca, scelta a rappresentare il proprio paese al concorso canoro internazionale Eurovision 2014, (a gareggiare per l’Italia sarà invece Emma Marrone), da stasera in programma a Copenaghen, è la presenza inaspettata di quella barba, scura e rigogliosa, volutamente ostentata (direi anche accentuata dal trucco, vista la sua superficie così compatta, simile alla grottesca capigliatura di un nostro ex – premier) che getta davvero pochi dubbi sulla vera natura sessuale dell’interprete. La quale, d’altronde, ha fatto leva proprio sull’ambiguità e sulla provocazione per alimentare curiosità e interesse intorno alla nascita del proprio personaggio, visto che il precedente esordio canoro, quattro anni fa, nelle più ordinarie vesti di Thomas Neuwirth (vero nome dell’artista) non era stato altrettanto fortunato. E dato che, come la storia della musica ha spesso dimostrato, da David Bowie ad Amanda Lear, passando per Boy George o RuPaul, giocare sul mistero e sulla confusione dei sessi può essere una carta vincente, lo stesso espediente viene ribadito sin dai titoli delle canzoni di Miss Wurst, dal primo singolo That’s what I am (Questo è ciò che sono) per finire appunto con Rise like a Phoenix (Rinascere come una Fenice), il brano, simile a una delle tante colonne sonore degli ultimi James Bond, presentato proprio per l’Eurofestival di quest’anno (video allegato). Ciò che invece rappresenta un vergognoso e deplorevole unicum, indice della sopravvivenza, in pieno terzo millennio, di un’annichilente ignoranza omofoba, è il recente proliferare, dopo l’ammissione della cantante alla finale del citato concorso, della nascita di alcune pagine Facebook zeppe di insulti anti – Conchita a cui ha fatto seguito la diffusione di veri e propri appelli da firmare, partiti da paesi non esattamente gay – friendly, come Russia e Bielorussia, finalizzati ad ostacolare la sua stessa partecipazione alla manifestazione. Ragione per cui, non me ne vogliano i calorosi fan di Emma (che immagino tantissimi tra il pubblico fedele di questo blog), mi ritroverò senza dubbio a tifare, infischiandomene di eventuali richiami patriottici, per il mio nuovo, idolo barbuto. Anche perché, forse distratti dalla sua immagine paragonata a un’attrazione da circo o al personaggio trans di Shrek, Doris, in pochi si sono veramente soffermati a valutare il talento musicale della cantante, che, in effetti, sembra possedere anche una gran voce. Oltre a quella folta e ordinatissima peluria per cui, da essere un po’ troppo spiumato, ammetto l’esistenza di un pizzico di invidia.

6 pensieri su “L’austriaca Fenice

  1. Ben detto Ale! Oltretutto non sono una fan di Emma….
    Se ci fosse stato Masini, allora il discorso poteva cambiare…. ;-)
    Bacio.

    • Beh, a proposito di peluria sospetta, devo dire che anche il “nostro” Marco (tuo idolo e mio “compaesano”) ultimamente sfoggia una capigliatura più folta di quando era giovane…sarà…bacio a te! ;)

  2. La canzone non l’ho sentita per ragioni ipotecnologiche, l’idea concettualmente è stuzzicante, il risultato mi fa ca§arissimo. brutta come il cantante dei Dead or Alive post trasformazione, brutta come la crapa pelata e asfaltata del nostro condannato più illustre, brutta come le labbra della moric, brutta come un uomo con i tacchi 12, brutta come le spalline anni ottanta…
    un’accozzaglia para<ula di immagini archetipiche con un costrutto troppo sempliciotto e tanta voglia di stuzzicare le reazioni omofobe che tu hai citato al fine di cibarsi delle fazioni opposte.
    Bowie ha creato il Glam Rock; Amanda Lear ha sempre alluso senza cadere in volgarità troppo cheap; Boy George ha semplicemente seguito l'aria che si respirava negli anni 80 creando un aspetto esteriore originale, non strabico… l'aspetto della conchita mi sembra invece un escamotage del tipo "senza trucchi non ce la fo, trucchiamoci tanto!!".
    mi fa venire in mente una storiella di Cevoli sul gusto nella moda dei tedeschi: pantaloni verdi a righe belli; camicia a fiori gialla e rossa bella: mettiamo insieme e saremo due volte belli!!
    naturalmente questo non toglie che magari lui sia la nuova Shirley Bassey e che quella attuale sia solo una momentanea caduta di gusto ;)

    • Il risultato dell’operazione, in effetti, che nelle intenzioni poteva avere un suo perchè, è, al contrario, esteticamente infelice: e per quanto poi dopo uno arrivi a pensare “però, alla fine canticchia”, quella barba lì, fai fatica a non vederla più. Diciamo pure che il tutto risulta disarmonico all’occhio, che è stato anche il mezzo più veloce per attirare l’attenzione sulla tizia che in precedenza pochi o nessuno aveva notato, diciamo pure, come hai sottolineato bene tu, che è, semplicemente, brutto (pensavo, dopo il paragone con la Tatangelo, di aver toccato il fondo, ma sei riuscito a fare di meglio)…le pagine Facebook offensive (a dir poco) e gli squallidi appelli in rete, purtroppo, esistono sul serio…questo basta, a mobilitarmi…poi, il 10, ci sarà la finale, trasmessa in Italia su Raidue…se sarà la nuova Shirley Bassey (mo’ non ci allarghiamo) lo vedremo… :)

      • beh certo sulla stupidità dell’offesa tout court non si discute, ma quando sei in terra nemica conviene farsi notare per i contenuti piuttosto che per un look arrogante.. a mio immodesto parere..

        • Ma si tratta pur sempre di spettacolo, che è terra di tutti (almeno dovrebbe), dove il farsi notare, con tutti i pro e i contro, a volte fa la fortuna più dei contenuti…l’hai sentita almeno cantare? (non che sia un portento, non è malissimo, però…) ;)